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La resilienza, in psicologia, è un concetto che indica la capacità di fare fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. (Wikipedia). 

Proviamo adesso a pensare a come le persone non resilienti spiegano e interpretano le avversità: lo fanno sempre, o quasi, attraverso uno stile esplicativo pessimista.

Che significa questo? 

Significa che l’avversità è percepita come permanente (“non cambierà mai”), personale (“è tutta colpa mia”) e pervasiva (“ha un impatto su tutto”). 

Di conseguenza è probabile che le persone con uno stile così negativo si sentano demoralizzate, posseggano una bassa autostima, che soffrano di depressione e abbiano anche molte meno probabilità di essere resilienti.

Uno stile esplicativo ottimista, invece, sposta le spiegazioni dall’interno all’esterno, usando frasi tipo: “gli eventi negativi non sono tutta colpa mia”, oppure si sposterà dal globale allo specifico, utilizzando frasi come :”questa è una cosa ristretta piuttosto che un’indicazione massiccia che qualcosa non va nella mia vita”, e ancora da permanente a non permanente, per esempio dicendo: “posso cambiare la situazione, piuttosto che presumere che sia fissa. Il mio sforzo farà la differenza”.

Lo sapevi che il modo in cui spieghiamo le avversità è uno dei fattori più importanti nel determinare la tua resilienza?

E sapevi che puoi aumentare l’ottimismo e, che cosi facendo, puoi aumentare la tua resilienza?

Una chiave per farlo è vedere te stesso come qualcuno che sta imparando e crescendo. 

Le avversità sono una parte del processo, non la fine!

°°° USARE LA TUA INTELLIGENZA EMOTIVA PER AUMENTARE LA  RESILIENZA °°°

Devi sapere che la resilienza è apprendibile al 100% e che tutti possono sviluppare nuove abilità e diventare più consapevoli di come rispondono alle esperienze.

Per sviluppare nel tempo la capacità di resilienza dovrai allenare la tua intelligenza emotiva nell’esercitare l’ottimismo e ricordarti sempre che ci sono opzioni anche quando non puoi vederle!

Prova ad iniziare così: innanzitutto riconosci i modelli con cui ti esprimi, così da imparare a crearne di nuovi e più sani. 

Quando affronti le avversità, presta attenzione al modo in cui ti esprimi e al modello che usi più di frequente per guardare le cose che ti accadono. 

Ricorda a te stesso: questo non durerà per sempre. 

Questo non sta cambiando tutto.

Il mio sforzo farà la differenza. 

Ricorda che puoi controllare come interpreti e rispondi alle avversità.

Dunque: come costruire la resilienza con l’intelligenza emotiva?

Cercando il più possibile di combinare pensiero e sentimento attraverso modi più intelligenti e intenzionali. 

Per farlo, dobbiamo fare amicizia con i nostri sentimenti. 

Il che ci porta a una strategia finale: invece di sopprimere le emozioni, sostienile!

La maggior parte di noi, infatti, è stata indirizzata fin dalla giovane età a ignorare o sopprimere le emozioni, specialmente quelle spiacevoli.

Sfortunatamente, però, quando ignori o reprimi i sentimenti di sfida che sorgono di fronte alle avversità, in realtà vengono a intensificarsi proprio quelle emozioni che “agiscono” a lungo termine. 

L’intelligenza emotiva, invece, è più intelligente con i sentimenti e la ricerca ci suggerisce che riconoscere e inquadrare le emozioni è più efficace che ignorarle o sopprimerle, per quanto allettante sia. 

Quindi prova a mettere le avversità in parole. 

Come?

Dando un nome alle emozioni!

Quando dai un nome alle emozioni, rafforzi le reti neurali che collegano l’amigdala alla corteccia pre frontale.

La ricerca suggerisce che puoi farlo sia verbalmente che per iscritto.

Un’abitudine utile è fare dei check-in emotivi durante il giorno (chiedendoti semplicemente “Cosa sto provando?” e scrivendo la risposta).

Questo, non solo rafforza quelle reti tra i nostri pensieri e sentimenti, ma può anche aiutarti a sentirti in controllo, imparando a riconoscere i fattori scatenanti dello stress.

Inoltre: lo sapevi che la qualità predominante delle persone di successo è l’ottimismo?

“Il tuo livello di ottimismo è il miglior indicatore di quanto sarai felice, sano, ricco e longevo”. (Brian Tracy) 

°°°COSA POSSIAMO FARE PER AUMENTARE IL NOSTRO OTTIMISMO°°°

L’esercizio dell’ottimismo ti aiuterà a prendere possesso delle tue reazioni.

In realtà rende felici le persone, il che ha una miriade di altri effetti positivi!

Ho usato il termine ESERCIZIO perché tutto questo richiede lavoro, richiede la ricerca attiva di  una prospettiva di speranza e possibilità.

E poi richiede un po’ di allenamento, al fine di poter, mano a mano, generare nuove opzioni, inventare nuove soluzioni a problemi “irrisolvibili” e divenire infine più sano, avere relazioni più forti, lavorare meglio e diventare più resiliente.

Ti lascio un ALLENAMENTO che puoi fare da subito per esercitare “il muscolo dell’ottimismo”  utilizzando la tecnica “T.I.S.”. 

Quando ti trovi in una situazione in cui ti senti bloccato, impotente, frustrato o pensi che non hai più opzioni o scelte realistiche, analizza la situazione facendoti le seguenti domande:

T come TEMPORANEO: questa situazione passerà. 

“Riesci a immaginare come sarà la tua vita e come ti sentirai quando accadrà?

I come ISOLATO:  questo è un evento isolato che è solo una parte della tua vita.

“Quale altra parte della tua vita sta andando relativamente bene?”

S come SFORZO: con uno sforzo, puoi cambiare parti di questa situazione. 

“Cosa di questa situazione è sotto il tuo controllo? Quali sono alcune opzioni per aiutare te stesso?”

Puoi eseguire la tecnica TIS in qualsiasi situazione.

È un modo semplice e veloce per esercitarsi a costruire i muscoli dell’ottimismo e i vantaggi di farlo sono davvero tantissimi!  

Come potresti usare TIS nella tua vita di tutti i giorni, quando affronti una situazione difficile e apparentemente impotente?

Fammelo sapere, sarò felice di risponderti 🙂